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La tragedia del Serra Alta

Oggi ricorre un anniversario molto triste per la storia dei monti Ernici; infatti, la sera del 30 marzo del 1963 il DC-3 dell'Itavia partito dal "Liberi" di Pescara e diretto a Ciampino, finito fuori rotta in un contesto meteorologico molto complicato, andò a schiantarsi sul versante abruzzese del monte Serra Alta (1720 m.) in territorio di Balsorano, a poche decine di metri dalla cresta che divide Lazio e Abruzzo.

Nell'impatto persero la vita 8 persone (3 membri dell'equipaggio e 5 passeggeri), ricordati in una lapide posta nelle vicinanze della vetta in occasione del 50° anniversario della tragedia, stessa ricorrenza nella quale uno dei motori venne collocato monumentalmente nei pressi del rifugio Sambucito. Inizialmente, le ricerche dell'aereo scomparso si concentrarono in altre aree del Lazio ma le testimonianze di alcuni abitanti della frazione Portella di Sora, che dichiararono di aver visto dei bagliori nella notte sulla vetta della montagna, misero sulla strada giusta il sig. Vittorio Ferrari, il quale ebbe un ruolo determinante per il ritrovamento dei resti del velivolo e dei corpi. Infatti, il sig. Ferrari, purtroppo scomparso recentemente, insieme a pochi altri volontari e solamente dopo diversi faticosi sopralluoghi, riuscì ad avvistare la V rossa dell'ala del velivolo nel candore del manto nevoso. Avvisate le autorità, il mattino del 3 aprile una spedizione con 20 muli al seguito partì dal Convento dei Passionisti a Sora e riuscì a recuperare le salme. Grande è il senso di tristezza e rispetto che pervade l'animo recandosi ai resti della fusoliera ancora aggrappata al fianco della montagna; si avverte netta la sensazione di trovarsi in un luogo da non violare, motivo per il quale evitiamo anche di postarne foto. Per chi volesse approfondire la conoscenza dei fatti, ci sono un paio di libri in merito e si può consultare il forum del sito www.montiernici.it, nel quale troverete molta documentazione storica.


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