“Il forest bathing non è una forma di esercizio fisico, un’escursione o una variante del jogging: consiste semplicemente nell’entrare in contatto con la natura, nel connettersi a essa attraverso le sensazioni fisiche.” (Qing Li)
Trascorrere del tempo a contatto con la natura, migliora il nostro umore, ci fa sentire rilassati, ci rigenera, in generale ci procura benessere psicofisico. Questo, che ormai è sapere comune, induce in un numero sempre maggiore di persone un bisogno di natura che spesso si traduce in frequentazioni estemporanee nei tempi e improvvisate nelle modalità. Esistono però pratiche supportate da evidenze scientifiche che possono veramente condurci a vivere alcuni ambienti forestali in maniera terapeutica; in particolare si parla del forest bathing e di quella specializzazione della medicina, affermatasi soprattutto all’estero, nota come medicina forestale, secondo la quale passeggiando in determinati tipi forestali, soprattutto faggete, leccete e sugherete, trarremmo importanti effetti benefici grazie all’inalazione di alcune sostanze rilasciate dai nostri amici alberi.
Parliamo di molecole di origine organica prodotte da numerose piante e note come monoterpeni, componenti degli oli essenziali. Determinano l’odore delle varie parti delle specie vegetali, che rilasciano tali sostanze nell’aria per difendersi da parassiti e altre fonti di stress oppure per attrarre predatori di insetti nocivi. I monoterpeni vengono prodotti principalmente dalle foglie, dai fiori, dai frutti e dai rami giovani. Proprio il faggio, come già scritto, è una delle specie vegetali che emette la maggior quantità di queste molecole, ovviamente nel periodo di maggiore copertura fogliare, in estate. Applicando il protocollo suggerito e sperimentato dal Dott. Qing Li, immunologo pioniere della medicina forestale, si ottiene un miglioramento netto nel funzionamento del sistema immunitario (aumento notevole sia nel numero che nell’attività dei globuli bianchi cosiddetti NK natural killer) che si protrarrà per circa un mese senza flessioni degne di nota. Inoltre, aumenta l’energia, si riducono l’ansia e lo stress, si allevia la depressione, aumentano quantità e qualità delle ore di sonno, migliora la memoria e la creatività. Ed ancora, negli ambienti forestali prevalgono gli ioni negativi su quelli positivi, con effetto benefico accertato sempre relativamente allo stress, alla depressione e all’affaticamento fisico.
Quindi cosa aspettate? Volete essere tra i primi a sperimentare questa pratica che è già diffusissima all'estero? Lasciate in pianura la rincorsa affannosa del tempo tra apparecchiature elettroniche, traffico e altre fonti di disturbo che nella moderna “vita di città” sono divenute ormai e purtroppo quotidianità. Venite a vivere questa esperienza in natura nello scenario che più amiamo, ossia i monti Ernici.
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